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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

La teologia del buon ladrone

Il primo ad entrare in paradiso fu il buon ladrone. Non sappiamo perché fosse stato condannato alla crocifissione, che era la pena di morte più crudele, riservata a chi doveva essere giustiziato nel modo più vergognoso, come pubblico esempio. Quindi non la pena di un ladro comune, e forse neanche un estemporaneo assassino, ma proprio uno che aveva dato uno scandalo pubblico con le sue malefatte.  Il metro di giudizio di Dio è diverso da quello di Cesare, e quindi l’offesa che poteva aver compiuto all’ordine pubblico per i romani poteva non essere così grave per l’etica divina. Ma una qualche azione violenta c’era stata.  Come che sia, il buon ladrone sa chi è Gesù prima di salire al patibolo, e lo stima. Luca al capitolo 23 gli fa dire:  Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male Quindi riconosce i suoi errori, e conosce Gesù, al punto da avere fede che Lui possa aprirgli le porte del Paradiso. Quindi riconosce che Lui è Via