Dio è mio amico






Alla fine di tutti i discorsi, di tutta la dottrina cristiana, di tutta la teologia, c'è un solo concetto veramente fondamentale, che è semplice e alla portata di tutti: l'amicizia con Dio.

Avere Dio come amico nella propria vita, nella propria quotidianità, è l'essenziale.

A volte ci si interroga sul significato del vangelo, della buona notizia.

Che risorgeremo non è quello che è venuto a dirci Gesù, perchè gli ebrei lo sapevano già:

"Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno»." (GV 11)

Che bisogna amare il prossimo come sè stessi lo sapevano già, lo troviamo negli scritti degli Esseni più risalenti rispetto alla nascita di Cristo.

L'amicizia con Dio,  il rrapporto personale lo ritroviamo in tutta la storia di Israele. 

Allora cosa?
Per me la risposta sta nella gratuità della salvezza. Cristo è venuto per salvarci gratuitamente. Cioè senza la sottoposizione alla legge, senza che noi dobbiamo fare nulla in cambio. Cristo con il suo sacrificio sulla croce giustifica tutti coloro che gli sono amici. L'unica condizione per la salvezza eterna è l'amicizia con Dio. Un rapporto autentico, non formale. Un rapporto vero, quotidiano.

La novità del messaggio di Cristo rispetto alla dottrina veterotestamentaria sta proprio in questo: Dio non ha bisogno di essere blandito 
o propiziato con sacrifici. Egli ci ama come il padre del figliol prodigo, e gli basta di essere ricambiato. 

Avere amico Dio è saziante. Se hai Lui, questo ti basta. Non ti serve altro. Vivi, lavori, studi, ti sposi, fai tutte le cose come gli altri, ma partecipi alla danza della vita con la testa su un senso più profondo, su una dimensione invisibile ai più, su una Presenza che ti cambia la prospettiva delle cose. Il tuo cuore non si appoggia sulle soddisfazioni del mondo, i legami affettivi vengono vissuti nella verità e nel servizio. Perchè è nella persona che ha bisogno di te che incontri Dio. E se Dio è tuo amico, ti sforzerai di incontrare questa amicizia al di là del desiderio dell'altro, dell'utilità dell'altro, dell'empatia dell'altro.

Se Dio è tuo amico, ti accompagna ad affrontare la fatica di ogni giorno. Ti accompagna ad affrontare la sofferenza fisica e psichica. L'ansia per tutto e per tutti. La vita e la morte. Il tuo fardello di ogni giorno tu glielo consegni. E in due si sopporta meglio qualsiasi peso. Lui poi, è particolarmente robusto... ;)

E la dottrina? Le Sacre Scritture? I Sacramenti? I riti religiosi? E la Chiesa?
Questi sono strumenti. Utili, importanti. Essi sono il dito che indica la luna. Tu fatti accompagnare dalla Chiesa, sarà più facile avvicinarti a Dio. Ma con l'affetto e il distacco emotivo con cui guardi al mondo: tu incontri Dio nel servizio, e solo se ti poni a servire, solo se partecipi alla Chiesa con l'obiettivo di dare, allora potrai ricevere gli stimoli giusti per vivere l'amicizia con Dio.

Non si va a catechismo per prendere un patentino, non si leggono le Sacre Scritture come un oroscopo, non si prendono i Sacramenti per il riconoscimento sociale, non si va a Messa per dovere, non si incontra la comunità per comandare nè per giudicare. Tutto serve, se affrontato con l'amore di Dio.

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