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Visualizzazione dei post da ottobre, 2007

La fatica di credere

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Il titolo che ho scelto  per questa riflessione è quello di un  famoso libro degli anni  '70 del teologo tedesco Karl Rahner. Naturalmente il problema della fatica di credere lo voglio affrontare da un'ottica molto più  secolare, e precisamente a partire dalla fatica  di vivere. Io non sono un teologo, e vivo affrontando ogni giorno il  carico di fatica, sofferenza e gioia che le diverse micro-situazioni quotidiane  mi  offrono. La connessione  tra  questa realtà e l'annuncio religioso è critica, perchè sono abituato a ragionare per cose concrete e non per  miti,  e quindi la lettura della Bibbia come  di qualsiasi altro  testo  sacro mi sembra lontano e favoloso quasi come i libri di Tolkien. In particolare questo vale per tutte quelle vicende che assomigliano più ai  fumetti Marvel che agli eventi storici che ho studiato:  Elia che vola su un carro  di fuoco, angeli svolazzanti,  trasfigurazioni, etc. Tra  queste vicende, una in particolare mi ha messo

Alle radici dell'Amore

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Noi siamo affascinati e condizionati dalla retorica sentimentale celebrata in tanti film e canzonette, ma con quella nozione di "amore" molte coppie non sono in grado di gestire legami a lungo termine, come testimoniano le statistiche sulla durata dei vincoli coniugali nel mondo occidentale. Sembra invece che gli orientali  riescano ad avere una maggiore stabilità, pur trattandosi in molti casi di  matrimoni combinati dalle famiglie; e questo non testimonia la capacità delle famiglie nel trovare il partner più adatto, ma piuttosto il fatto che due persone che fanno uno sforzo per amarsi - indotto dal condizionamento culturale - normalmente ci riescono. Vorrei quindi promuovere l'idea che l'amore è prima di tutto l'espressione della volontà, piuttosto che un sentimento spontaneo. Il primo sentimento spontaneo che proviamo è l'amore per la mamma; ebbene nella normale mentalità del bambino, si tratta di un attaccamento utilitaristico, funzionale, egoi