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Visualizzazione dei post da dicembre, 2012

L'invidia della Fede

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Ok, siamo tutti buoni a fare gli agnostici fino a che le cose vanno bene. Poi però si incontra la morte inaspettata, nell'amico o nel parente. E tutto il discorsetto che ci si era preparati sull'ineluttabilità della fine biologica, la rassegnazione alla fine nel nulla, va in crisi. Purtroppo questa crisi dura poco, e il lutto viene elaborato. Ci si rassegna, per davvero, e si perde l'occasione per fare luce su una verità scomoda, che cioè qualcosa oltre la materia c'è. Quest'anno ho perso due amici veramente importanti, a cui mi sentivo legato al di là della vicinanza pratica. Entrambi nella confusione esistenziale. Nessuno è pronto a morire per tumore, ma chi ha sempre evitato di rispondere alla domanda di senso dell'esistenza, è particolarmente mal messo. Ho pregato per loro, prima e dopo la loro dipartita. Poi gli amici comuni mi hanno detto: "beato te che hai la Fede". Non so bene in cosa mi invidiassero, se la relativa serenità nonosta

Precetti e tradizione

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"Matteo 15:3 Ed egli rispose loro: «Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?" "Matteo 15:9 Invano essi mi rendono culto,insegnando dottrine che sono precetti di uomini." Anche la liturgia migliore si può prestare ad una deviazione, e ciò avviene quando la tradizione e il rito diviene  il protagonista, invece di rimanere strumento per avvicinarci a Dio. Idem per le regole della comunità cristiana.  Prima viene Dio, poi l'uomo, e poi il sabato. Chi frequenta una comunità cristiana facilmente viene a contatto con i nuovi farisei, con coloro cioè che si attaccano alle forme a scapito della sostanza. A fedeli, e talvolta purtroppo anche pastori, che si fanno scudo delle regole per sbarrare la strada alla conversione delle pecorelle confuse e smarrite. Dio abbia misericordia di noi, quando in nome della tradizione impediamo alle persone di incontrare il Suo instancabile amore misericordioso. L'am