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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Alla Messa di Natale

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Il Catechismo della Chiesa Cattolica prevede all'art. 1417: "La Chiesa raccomanda vivamente ai fedeli di ricevere la santa Comunione quando partecipano alla celebrazione dell'Eucaristia; ne fa loro obbligo almeno una volta all'anno." E il diritto canonico dispone: "Can. 920 - §1. Ogni fedele, dopo che è stato iniziato alla santissima Eucaristia, è tenuto all'obbligo di ricevere almeno una volta all'anno la sacra comunione. §2. Questo precetto deve essere adempiuto durante il tempo pasquale, a meno che per una giusta causa non venga compiuto in altro tempo entro l'anno." Cosicché molte persone che non frequentano le parrocchie durante l'anno colgono l'occasione a Natale e a Pasqua, tanto per non sbagliare, di riempire le chiese e assistere allo spettacolo liturgico, magari con un occhio all'orologio. A tutti costoro vorrei dire: non serve. Se esiste un Dio, e se questo Dio assomiglia almeno un poco al Padre a

La parabola sconosciuta

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Chi abita nei paesi a tradizione europea suppone di avere quel know-how cristiano di cui la cultura occidentale ha vissuto dall'editto di Costantino in poi. Una convinzione diffusa che ha indotto Benedetto Croce a scrivere nel 1942 il libello "Perché non possiamo non dirci cristiani". Così tutti, credenti e non, supponiamo di conoscere il contenuto delle parabole di Gesù, il cui elenco possiamo leggere in  (link a wikipedia) . Con sorpresa la liturgia di ieri me ne ha proposto una che non conoscevo, e probabilmente non sono il solo: Matteo 11. 16 “In quel tempo, Gesù disse alla folla: “A chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,  abbiamo cantato un lamento e non avete pianto." Non è una semplice metafora, come potrebbe sembrare, è un riferimento implicito ad una storia di cui possiamo solo intuire i contorni