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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

Siete voi

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Ancora dal mio ritiro. Dopo la staffetta di adorazione notturna io sono alle lacrime. Non è tristezza in alcun modo, anche se so che nel mondo c'è molto per cui piangere. È viva commozione per il miracolo che ho visto e che si ripete ogni anno davanti ai miei occhi stupiti. Ogni anno uguale ma diverso, perchè io non sono sempre lo stesso, e anche i partecipanti al ritiro cambiano. Siete voi, ragazzi ventenni, che nel silenzio pregate e vi inginocchiate, e sorridete, e vi incantate davanti all'esposizione dell'Eucarestia senza badare all'orologio, che mi commuovete. Voi siete il miracolo vivente della presenza di Dio. Nel silenzio e nel deserto rifulge la vostra fede vissuta. Ognuno di voi mi stupisce per l'opera di Dio in voi. Non mi sembra di aver visto niente di più bello nella vita. Siete voi il dono di Dio al mondo. Qui, nell'assenza del rumore del mondo, siete come diamanti unici,  ognuno tagliato in modo originale.

La teologia del piacere

Anche quest'anno ho ricevuto il dono di Dio degli esercizi spirituali con il Movimento liturgico giovanile in Val di Susa.  Come sempre, non trovo le parole per descrivere il piacere di questi giorni di silenzio nella calda cornice naturalistica delle nostre Alpi. Mi sento un po' come una monaca di clausura che debba spiegare alla gente del mondo che la sua scelta non è stata un'amputazione, ma la scoperta del luogo giusto dove stare bene. Chiaramente, non basta la montagna e non basta il silenzio. Il cocktail funziona solo con i giusti stimoli, ovvero momenti di preghiera condivisa, e per condivisione non intendo affatto il fatto di essere insieme e sincronizzare la voce, ma la forte sensazione di essere un team in comunione tra noi e con Dio. E poi, ci vuole un santo predicatore, che ti tocchi laddove sei più sensibile e hai bisogno di chiarimenti per la tua vita. Lui parla al gruppo e tu cogli veramente le cose di cui sentivi bisogno, e ti guardi intorno stupito, chieden

Il rapporto con il Male

Il Male esiste. Innanzitutto dentro di noi. Sono attorniato da molte persone che mi sollecitano a provvedere ai problemi di ogni giorno, o almeno a condividere con loro la censura per i problemi che non possiamo risolvere. Sembra  che non ci sia altro argomento che il Male, il lato oscuro di ogni persona, di ogni situazione, di ogni cosa materiale. Sul lavoro, poi, è terribile: guarda quello là che cretino, quell'altro è un bastardo, non funziona niente, i muri crollano, i sistemi informatici impazziscono, tutto scende verso un peggioramento che sembra ineluttabile da quando abbiamo memoria. Siamo spaventati dai fatti di cronaca, dalle guerre, dal terrorismo, dalla corruzione. E tutti non sembrano voler parlar d'altro, di quello che non funziona. I mass media, poi, seguono il corso dell'interesse maggioritario, e amplificano sui giornali e i telegiornali ogni scandalo e delitto con approfondimenti morbosi. Ecco quindi che rimaniamo contagiati da queste percezioni