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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Le piaghe della Chiesa

Pochi giorni prima della Pasqua, il clero cattolico sta dando il meglio di sè: ieri la vicenda di quel parroco di Bonassola che ha protestato contro il divieto imposto dal Vaticano di benedire le coppie gay, sabotando la domenica delle palme negando la benedizione dei sacramentali, e oggi vedo due stimati cardinali che contestano il divieto di farsi le messe private in San Pietro voluto dal Papa in persona. Al di là del merito delle questioni, che francamente non mi sembrano importanti per la dottrina fondamentale della Chiesa, quello che sconcerta francamente sono queste prese di posizione anti-papa. Papa che è continuamente pressato dalla gerarchia ecclesiastica e sembra aver rinunciato a diverse ipotesi di evoluzione, come quella sul celibato dei preti, quando anche il papa emerito si era schierato con la fronda conservatrice che temeva che con quello potesse cadere tutta la credibilità della Chiesa cattolica. Personalmente, ritengo che la figura del papa come la troviamo adesso s

Segni indimenticabili

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Ci sono segni della presenza di Dio che non posso dimenticare, e che mi confermano nella fede in quei momenti in cui la realtà materiale sembra l'unica possibile. Ad esempio, proprio la settimana scorsa ricorreva il 18 marzo, un anno e mezzo esatto dalla morte di Gigliola, ed era un giovedì, appuntamento settimanale con il gruppo del Rinnovamento dello Spirito di Voltri che frequento da più di un anno. Dopo la preghiera cantata, in questo gruppo viene aperta la Bibbia apparentemente a caso, dalla Genesi all'Apocalisse, per trarne ispirazione per la meditazione. Ebbene, quella sera mentre pregavo con Gigliola e per Gigliola, è venuto fuori il brano che avevo indicato nella locandina funeraria sopra riportata, dal capitolo 14 di Giovanni. Coincidenza improbabilissima, certamente per me un segno di Dio. Così è stato per la morte di Gigliola nella festa del suo santo preferito, l'unico di cui avesse una immaginetta nel portafoglio. Improbabili coincidenze. E nel 201

Sepolto e ritrovato

Mi accorgo oggi che non ho scritto più un post dal 13 settembre 2019; una settimana dopo moriva mia moglie Gigliola. E' stato un evento travolgente, straziante, e comunque fecondo di una revisione totale della mia vita, del modo in cui vivere la realtà quotidiana. Massimo Recalcati nel suo libro "Incontrare l'assenza" dice " Ogni volta che facciamo esperienza del lutto, facciamo esperienza di una perdita che non è una tra le altre, non è una perdita qualunque, ma è una perdita che ci costringe a rivedere il nostro modo di guardare il mondo... poichè chi amavamo dava senso al mondo, la perdita di cui il lutto è la reazione affettiva è anche perdita del senso stesso del mondo. Non solo, dunque, la perdita di un oggetto, ma anche del senso che l'esistenza di quest'oggetto dava al mondo.. .". Io mi sono sentito morire dentro di me, e nello stesso tempo mi sono rammaricato di non essere morto insieme a lei, o almeno subito dopo. Anche questo non è concess