Segni indimenticabili


Ci sono segni della presenza di Dio che non posso dimenticare, e che mi confermano nella fede in quei momenti in cui la realtà materiale sembra l'unica possibile.

Ad esempio, proprio la settimana scorsa ricorreva il 18 marzo, un anno e mezzo esatto dalla morte di Gigliola, ed era un giovedì, appuntamento settimanale con il gruppo del Rinnovamento dello Spirito di Voltri che frequento da più di un anno. Dopo la preghiera cantata, in questo gruppo viene aperta la Bibbia apparentemente a caso, dalla Genesi all'Apocalisse, per trarne ispirazione per la meditazione. Ebbene, quella sera mentre pregavo con Gigliola e per Gigliola, è venuto fuori il brano che avevo indicato nella locandina funeraria sopra riportata, dal capitolo 14 di Giovanni. Coincidenza improbabilissima, certamente per me un segno di Dio.

Così è stato per la morte di Gigliola nella festa del suo santo preferito, l'unico di cui avesse una immaginetta nel portafoglio. Improbabili coincidenze.

E nel 2019 avevo avuto diversi segni premonitori della morte di mia moglie:
- a capodanno, brindando a mezzanotte con lo champagne, le avevo detto: "Gigliola, auguri, ma sento che quest'anno perderemo qualcuno dei nostri cari...". Non proprio allegro come brindisi, e del resto mai detto una cosa simile prima; io ero lontanissimo di immaginarmi la sua morte.
- nella primavera successiva, trovo delle vecchie fotografie in bianco e nero del nostro matrimonio, e mi piace metterle in mostra affiggendole in sala. Però poi ne ho parlato con lei, e abbiamo concordato che, pur essendo ricordi di un giorno felice, affisse al muro sembravano da funerale... come poi si è verificato.
- e mi ricordo a fine luglio di essermi sorpreso a pensare all'eventualità di diventare vedovo quasi inconsapevolmente, e di essermi riscosso come a svegliarmi da un sogno ad occhi aperti dicendo "ma perchè devo pensare alla morte di Gigliola?" E lei stava benissimo, e nulla faceva presagire la sua morte.
- quindici giorni prima dell'infarto di Gigliola eravamo in montagna a Pejo con due carissimi amici; abbiamo fatto gite, non abbiamo notato una sua particolare fatica nel fare le salite; siamo andati ad un lago e poi siamo saliti alla malga, e nel tragitto io e gli amici ci siamo fermati a vedere non so cosa, e lei è andata avanti. Allora l'ho richiamata, e le ho detto che le volevo fare una foto, e lei ha alzato le braccia come a volermi abbracciare, in una posa del tutto inconsueta per lei e mai usata in nessuna delle migliaia delle foto dei trentacinque anni precedenti,  e io ho esclamato: "sembra che mi saluti dall'aldilà!". E pochi giorni dopo i tragici fatti.




Insomma, non si può negare che esistono fenomeni tangibili inspiegabili con il calcolo delle probabilità, e questi fatti sono - almeno soggettivamente per chi li ha vissuti - una prova dell'esistenza di Dio e di un'altra dimensione di vita. 

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