Manuale dello sposo cristiano - cap. 1



Eroicamente tuo


Manuale dello sposo cristiano


Capitolo 1 - La proposta.




Caro amico, caro fratello in Cristo.

Ti scrivo con l'intento di condividere con te la ricchezza dell'esperienza coniugale vissuta cristianamente. Da uomo a uomo, senza presunzione di regalare chissà quale perla teologica.

Anzi ammetto con senso di realtà di non avere altra qualifica per esplorare questo argomento, che quella data dall'investitura di soldato di Cristo che ho ricevuto - come te - nella Cresima.

Tuttavia, dato che nulla succede a caso nella vita - perché Dio ci provoca nell'apparenza banale degli eventi - se ti trovi a leggere queste righe forse Lui ti sta chiedendo di fermarti un attimo a riflettere sul tuo ruolo di marito nella prospettiva di Dio.

Innanzitutto vorrei dirti che prima che mariti siamo cristiani. La vocazione al matrimonio deve essere vista come un'applicazione, un'estensione della chiamata ad essere prima di tutto, totalmente di Dio.

La Fede è la base su cui riconoscere il senso della nostra vita, e il senso di ogni relazione umana, a partire da quella coniugale.

Quindi ti propongo di riconoscere innanzitutto che la vita ti viene da Dio, e che ogni elemento della tua storia è permeato della Sua presenza. Non ci sono cose che ti fai per conto tuo. Tutto, anche l'attrazione che hai avuto per la tua amata, viene da Lui. Tutte le cose buone della vita esistono per volontà di Dio. Tutte le cose buone della tua vita verranno con te nella vita eterna. Compresa tua moglie. Il dramma di chi avrà rifiutato Dio è che eternamente dovrà rimanere senza le cose buone che ha conosciuto e sperimentato in vita.

Per essere cristiani occorre innanzitutto sperimentare una relazione vera e profonda con Dio. Come sai la cosa si è semplificata molto quando Egli ha mandato il Suo Figlio per chiarire alcune cosette: innanzitutto che Egli è Padre, e Lui solo è Padre veramente Buono, e fonte di ogni bontà. Poi, che noi dobbiamo tendere ad essere buoni quanto Lui. Perdonare ed essere misericordiosi con gli altri come Lui lo è con noi. E non per dovere, ma per un amore che è frutto di una scelta, piuttosto che di uno slancio emotivo.

Forse ti chiederai come questo centra con il matrimonio. Moltissimo, e in questo senso: l'amore per tua moglie dovrà essere sempre frutto di una scelta compiuta quotidianamente, momento per momento, liberamente e consapevolmente, piuttosto che venire dallo spontaneo slancio emotivo derivato dall'innamoramento. La scelta del sacrificio, la scelta della croce, piuttosto che la soddisfazione e l'appagamento del pur legittimo desiderio e attrazione sessuale.

Per essere uno sposo cristiano occorrono certi requisiti di personalità e di responsabilità, che se vuoi possiamo ripassare insieme: occorre rinunciare al proprio egoismo e al proprio edonismo; occorre assumere il ruolo di guida della famiglia, anche quando è tanto comodo lasciar fare alle donne; occorre imparare ad amare davvero, al di là dei romanticismi; occorre mantenere il timone orientato a Dio, anche quando il benessere e la morale comune ci spingono all'aridità dei benefit della vita moderna; occorre essere testimone della preghiera, come forma di relazione individuale e comunitaria all'interno della famiglia; occorre insegnare l'umiltà della vita nella Chiesa, anche quando il contesto parrocchiale è tutt'altro che stimolante; occorre vivere coerentemente la propria sessualità anche al di là dell'aspetto carnale, esercitando la castità propria dello status coniugale; occorre quindi esercitare il ruolo genitoriale con equilibrio e testimonianza dei veri valori esistenziali.

Questo è il percorso che ti propongo.
Perchè cristiani non si nasce, e buoni mariti nemmeno.

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