Manuale dello sposo cristiano - cap. 2

Eroicamente tuo

Manuale dello sposo cristiano

Capitolo 2 - Rinnegare noi stessi


L'amore è paziente, 
è benigno l'amore; 
non è invidioso l'amore, 
non si vanta, 
non si gonfia, 
non manca di rispetto, 
non cerca il suo interesse, 
non si adira, 
non tiene conto del male ricevuto, 
non gode dell'ingiustizia, 
ma si compiace della verità. 
Tutto copre, 
tutto crede, 
tutto spera, 
tutto sopporta. 
L'amore non avrà mai fine.

1Cor 13


La prima questione che ti propongo di esaminare con me è la rinuncia al proprio orgoglio.
L'orgoglio ci porta alla prevaricazione dell'altro, e pertanto ostacola il matrimonio.

Rinunciare all'orgoglio non significa rinunciare alla propria personalità, alla propria specificità ed unicità. Il matrimonio non deve essere la condizione in cui ci si appiattisce sulla personalità dell'altro. Anzi deve ricevere energia dalla diversità, nel rispetto specifico.

Rinnegare se stessi nel matrimonio significa mettersi a servizio dell'altro, badare più a quello che si dà che a quello che si riceve.

Significa, come dice autorevolmente Paolo nel passo sopra riportato, di essere pazienti ad oltranza, ovvero accettare i difetti dell'altro e le sue mancanze quotidiane rinunciando ad ogni risentimento e rivalsa. 

E' giusto svolgere un ruolo educativo verso l'altro, ma in punta di piedi, senza farne una questione di principio nè un fatto personale. Proporre, consigliare, e non imporre e pretendere. Non giudicare, senza rinunciare al ruolo di stimolo e incoraggiamento.

Non è facile, è una missione di guerra da affrontare con spirito eroico.

Amare la propria sposa non è un fatto di interesse individuale, è una missione data da Dio, una vocazione al sacrificio di sè stessi. E' un'avventura, non una condizione statica. 

Si cerca di esercitarsi quotidianamente e momento per momento ad essere servitori fedeli (ma non muti). Si cerca di diventare perfetti, limando giorno per giorno le resistenze caratteriali di cui ognuno di noi è carico.

Rinnegare sè stessi è una condizione di accettazione: accetto di essere imperfetto, accetto di compiere la missione di servizio a Dio all'interno del matrimonio, accetto di servire una persona imperfetta, e rinuncio a valutare se l'altro si merita il mio aiuto, rinuncio a consentire alla mia rabbia di scoppiare, rinuncio a rilevare ogni errore dell'altro, rinuncio ad ogni rivalsa per i torti ricevuti.

Siamo essere istintivi, emotivi, e ci sta che si verifichi il momento di irritazione, di stanchezza.
Vogliamo il bene e facciamo il male, come tutti gli esseri umani. 
Accettiamo anche questo, in noi e nelle nostre spose.

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