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Visualizzazione dei post da agosto, 2011

Assunzione

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Oggi è Ferragosto, ovvero la festività istituita da Ottaviano Augusto nel l’anno 18 a.C. per formalizzare il riposo degli agricoltori dopo i raccolti estivi, ovvero le "feriae Augusti"; nel ciclo liturgico cattolico, a questa festività è stata abbinata la festa dell’Assunzione, che a chi si ferma a pensarci un attimo pone un pò di problemi, e di questi vorrei trattare, visto che le omelie che ho sentito in tale ricorrenza tendono a definire artificiosamente la questione come se fosse del tutto pacifica. Sono infatti dell’opinione che per rafforzare la nostra Fede i problemi vadano discussi apertamente. In realtà parte di questi sono correlati all'inquadramento dell’intero culto mariano nella storia della Chiesa: un culto antico, ma disomogeneo nelle comunità primitive, se è vero che era testimoniato più a Roma che altrove. Un culto sulla cui definizione si è dibattuto nei primi concili, tra cui il Concilio di Efeso del 431 che l’ha riconosciuta quale “Madre di Dio

La liturgia del mio matrimonio

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E’ facoltà degli sposi scegliere le letture della messa nunziale. Non tutti lo fanno,  e anche quelli che vi provvedono spesso effettuano delle scelte in base alle indicazioni del sacerdote celebrante. Per me la scelta delle letture è stato invece dare un senso alla scelta di tutta una vita, come se il sacramento fosse la cristallizzazione, la sintesi del progetto di Dio per me.  E quindi è stata una scelta ponderata che a distanza di oltre quindici anni rimane per me un riferimento importante per interpretare me stesso e la coppia che ho formato con Gigliola. Mi piace condividerla con tutti, come a gridare al mondo che io in quel matrimonio ci credo, e ci ho giocato la vita. La prima lettura dal capitolo 26 del Libro del Siracide dice così: “ Fortunato quel marito che ha una donna gentile: avrà lunga vita. Una donna di carattere è la gioia di suo marito; egli potrà vivere i suoi giorni pienamente felice. Una buona moglie è un dono straordinario e lo riceve solo chi s

Le ragioni del successo del cristianesimo: una proposta interpretativa

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Ho avuto modo di recente di dedicare qualche tempo alla riflessione sul Mistero dell’Incarnazione.   Non sono uno storico né un teologo, e mi sono limitato ad elaborare le informazioni di quarant’anni di catechesi cattolica. Ho ripensato a questa vicenda misteriosa di un bambino straordinario che è capace di tener testa ai dottori del tempio, nato in una famiglia caratterizzata dallo strano rapporto tra i genitori,  il quale a trent’anni decide di smettere di fare l’artigiano e va dal cugino Giovanni per farsi riconoscere come agente speciale per conto di Dio; raccoglie un gruppetto disomogeneo di discepoli, e si mette a predicare una nuova prospettiva escatologica per l’umanità intera. Dopo aver turbato gli animi dei palestinesi contemporanei, a furor di popolo viene ucciso. Il corpo sparisce dalla tomba, e i suoi seguaci vengono marginalizzati dalla comunità ebraica. Letta così sinteticamente e cinicamente la vicenda più nota del mondo, è veramente strabiliante che

Preghiera

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O Dio, che sei per noi Padre e Madre Creatore ed Amico Giudice e Salvezza Ti preghiamo nel nome di Gesù Cristo Il quale nella concretezza del Suo Corpo Risorto Ha saputo convincere i suoi discepoli e i suoi persecutori Costituendo anche per noi La migliore prova del Suo Lieto Annuncio Di una vita dopo la morte in comunione con Te. Aiutaci a testimoniarTi nel mondo Affinché tutti Ti riconoscano come Presenza reale fuori dal tempo Dio dell’Amore e della Misericordia Vieni a regnare nei nostri cuori Nella nostra mente Nelle nostre aspirazioni Nei nostri progetti di vita E nelle nostre comunità Insegnaci ad accettare la Tua volontà Senza capire Senza pretendere Nelle prove della vita Nelle sofferenze morali e fisiche Nell’assurdità delle tragedie umane Nel tradimento di chi ostenta di esserti fedele Dacci anche oggi ciò di cui abbiamo bisogno Il sostentamento materiale E quello spirituale Perdona le nostre manca

I frutti del silenzio

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Sono da poco tornato da un ritiro in montagna con il gruppo religioso che frequentavo da adolescente, e man mano che passano le ore nel tran tran della routine quotidiana mi accorgo del valore dell'esperienza che ho lasciato. Alcuni giorni di immersione nel silenzio totale e nella preghiera mi hanno dato dei benefici che non speravo. Partendo dalle questioni più terra-terra, è stato estremamente riposante. Non che abbia dormito più del solito, ma sgomberare la mente dai pensieri e dalle preoccupazioni familiari e professionali è stato un risultato importante, che mi ha creato la suggestione surreale di camminare tra le nuvole. Quando i tre giorni di silenzio sono terminati, ho provato una forte sensazione di fastidio per il riprendere del chiacchericcio e dei rumori di radio, televisione etc. E ho avuto l'impressione di rientrare nel mondo dopo un tempo indefinito di distacco, come se in quei giorni il tempo si fosse dilatato. Non che siano stati giorni vuoti: