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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Quando la religione mi sta stretta.

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Non puoi rendere Dio cattolico. Dio è al di là dei limiti e delle definizioni che noi stabiliano. Nella vita ne abbiamo bisogno, è ovvio, ma non dobbiamo confonderli con Dio. (Carlo Maria Martini - Le conversazioni notturne) Il concetto stesso di religione è un'etichetta insopportabile. Richiama secoli di costruzione filosofica, morale. Un'esperienza con le sue luci e le sue ombre. Una ricerca di Dio, senz'altro, ma purtroppo anche l'organizzazione di un potere. E dove c'è potere c'è violenza, prepotenza. La relisione, qualsiasi, è un'esperienza innanzitutto culturale. E' l'organizzazione di idee intorno a Dio. Talvolta quando parlo con gli atei mi sento etichettato come un tifoso della cattolicità. E questa è proprio un'etichetta, un brutto modo di giudicare le persone. Io non sono un fan del diritto canonico, della gerarchia ecclesiastica, e dei riti e cerimoniali. Nella mia vita non ci sono spazi per il lavoro, lo sport, la

Il sugo della vita

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L'altro giorno in parrocchia parlavo ai genitori dei fanciulli cresimandi. E cercavo di sottolineare che tra tante preoccupazioni legittime e ragionevoli che hanno per i loro figli, dovrebbe esserci per prima quella sulla conversione. Certo, i bambini devono studiare, tenersi in forma fisica, arrivare ad un certo successo professionale, raggiungere un certo benessere materiale, trovare un partner grazioso, amabile e degno di fiducia. Tutte queste sono cose buone, che qualunque genitore spera per i propri figli. Ma la cosa principale spesso sfugge. Tra cent'anni saremo tutti morti, genitori e figli. E non importerà più di tanto se essi hanno raggiunto le mete che gli abbiamo augurato, ma solo una cosa, fondamentale: che essi siano santi. Che essi abbiano accolto la proposta di Gesù per la propria salvezza eterna.  Questo è il sugo della vita. In questa prospettiva, paradossalmente, non è neanche importante quanto uno vive, ma solo come uno vive. Se il

In comunione

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Per me il Paradiso è il Regno di Dio. Una dimensione, più che un posto. La dimensione di chi gode dell'amore di Dio. Certo, in questa terra il godimento non può essere pieno, ma ci sono degli acconti importanti su quello che vedremo un dì. Il Paradiso dopo la morte è la comunione con Dio nei suoi angeli e nei suoi santi. Senza più la fatica di vivere, la sofferenza di questo esilio terreno. Una delle cose più belle che mi aspetto dal Paradiso, è la piena conoscenza dei santi, di tutti coloro che ho amato e conosciuto imperfettamente su questa terra. Infatti: una delle cose che mi pesa di più di questa dimensione materiale, è l'impossibilità assoluta di conoscere veramente le persone. Le incontro, ci parlo, ma poi tutto scorre velocemente, e mi rimane il rammarico di una conoscenza mancata. https://www.facebook.com/InComunione