Il sugo della vita


L'altro giorno in parrocchia parlavo ai genitori dei fanciulli cresimandi.
E cercavo di sottolineare che tra tante preoccupazioni legittime e ragionevoli che hanno per i loro figli, dovrebbe esserci per prima quella sulla conversione.
Certo, i bambini devono studiare, tenersi in forma fisica, arrivare ad un certo successo professionale, raggiungere un certo benessere materiale, trovare un partner grazioso, amabile e degno di fiducia.
Tutte queste sono cose buone, che qualunque genitore spera per i propri figli.

Ma la cosa principale spesso sfugge.
Tra cent'anni saremo tutti morti, genitori e figli.
E non importerà più di tanto se essi hanno raggiunto le mete che gli abbiamo augurato, ma solo una cosa, fondamentale: che essi siano santi. Che essi abbiano accolto la proposta di Gesù per la propria salvezza eterna. 

Questo è il sugo della vita.
In questa prospettiva, paradossalmente, non è neanche importante quanto uno vive, ma solo come uno vive. Se il fine della vita è accogliere Dio dentro di noi, non importa se questo lo raggiungi a 10 anni, a 20 anni, a 30, 40, 50... etc. La cosa importante è salvarsi per la vita eterna, il resto conta poco.


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