Perdono



Mi capita talvolta di vedere alla tv dei giornalisti che chiedono alle vittime di fatti tragici se hanno perdonato ai responsabili degli stessi fatti: omicidi, violenze, stragi, etc.

Sempre – e ovviamente – le persone che hanno appena perduto i loro cari si dichiarano indisponibili al perdono, e questo mi sembra che venga evidenziato dai giornalisti come per dire: un conto è la teoria e un conto è trovarcisi, in certe situazioni.

La questione, così banalmente ed esplicitamente posta nel messaggio televisivo, mi disgusta un po’, e vi spiego subito perché: 

Innanzitutto perché la ritengo una violenza sulla intimità di coscienza delle persone. La dichiarazione pubblica di perdono va bene solo se spontanea; diversamente è una forzatura, a dir poco.

Poi perché il perdono non può nascere da una mera convinzione teorica, ma richiede necessariamente un presupposto: l’amore (per il concetto di amore vedi i precedenti post). Non parlo naturalmente del perdono come mera rinuncia alla vendetta, che invece può essere decisa sulla base di una ragionevolezza a freddo. Parlo del perdono per cui ogni responsabilità del fatto viene rimessa. L’esempio evangelico è la massima della croce: “Signore, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Qui rientra dalla porta il discorso che ho fatto nel post precedente sulla rinuncia a giudicare gli uomini in ragione della loro incolpevole ignoranza e mancanza di libertà. Sembrerebbe un discorso logico, ma per il perdono non basta. Posso rinunciare a giudicare il tal politico per l’arroganza e prepotenza, ma quando l’assassinio mi tocca direttamente sui miei cari, non basta. Pertanto quando nella preghiera del Padre Nostro si dice “rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori” la reciprocità del perdono gioca sul presupposto che noi riusciamo ad amare il nostro prossimo come Dio ama noi, gratuitamente. Il che, naturalmente, è tutt’altro che scontato. Nessuno ci riesce, ad amare coloro che ci perseguitano, e pochi se lo pongono come obiettivo. Eppure ci diciamo cristiani…

Post popolari in questo blog

Le piaghe della Chiesa

Manuale dello sposo cristiano - cap. 1

La liturgia del mio matrimonio