Il vulnus dello sbattezzo



La pratica dello sbattezzo sta creando un solco profondo tra credenti e non. L'espressione di un rifiuto netto e profondo della Fede crea una ferita emotiva collettiva in un mondo laicizzato ove membri dell'uno e dell'altro gruppo sono strettamente legati da rapporti di amicizia, o addirittura in alcuni casi da relazioni sentimentali.
Chi non conosce la fattispecie potrà documentarsi qui.
E' un argomento scomodo, in grado di suscitare malumori di credenti e non, ma è comunque un fenomeno sociologico sul quale credo sia legittimo ed interessante riflettere, nel modo più laico possibile per un credente come me (!).
Tutto nasce dal fatto che esiste il cd. pedobattesimo, ovvero il battesimo dei neonati; pratica secolare che diverge dalla prassi della chiesa primitiva, in cui il battesimo era la fine di un percorso di conversione e studio dell'annuncio di Cristo, il cd. catecumenato. Poteva essere un percorso di anni.
Le modalità di somministrazione dei sacramenti sono molto cambiate nel tempo, e oggigiorno si assiste in modo desolante a matrimoni religiosi tra non credenti, alla prima comunione di bambini totalmente disinteressati ad ogni aspetto religioso, senza parlare dell'estraneità alla chiesa dei testimoni nunziali nonchè di padrini e madrine.
Un insulto sia per i credenti sia per gli atei e agnostici, perchè entrambi vedono in tali pratiche l'ipocrisia di manifestare in pubblico una vera e propria frode.
In questo senso, io penso che le persone che hanno una certa integralità morale di entrambi i gruppi abbiano il comune interesse affinchè i sacramenti vengano amministrati in modo più selettivo e consapevole.
Ma ritorniamo allo sbattezzo: il senso dell'attuale prassi ecclesiastica del battesimo dei bambini sta in questa ratio: i genitori credenti come danno la vita fisica al loro figlio, così danno quella spirituale.

Capisco che il ragionamento non possa essere condiviso dai non credenti, ma non è questo il punto. Il punto è che per il neonato battezzato dai genitori che una volta cresciuto rifiuti l'annuncio evangelico il battesimo è stato solo un rito vuoto di significato. Se egli procede allo sbattezzo, egli non fa altro che esercitare il proprio legittimo diritto secondo la normativa a tutela della privacy di togliersi da un archivio di dati personali non obbligatorio di legge.
Ma dal punto di vista religioso, il fatto di cancellarsi dal registro parrocchiale dei battesimi non comporta l'annullamento del segno indelebile dello Spirito Santo ricevuto nel battesimo.
Certo, il ns. ateo/agnostico avrà la soddisfazione di aver fatto registrare formalmente la propria apostasia, in modo da non farsi contare nella statistica dei cattolici, ma niente di più.
Ora, la religione cattolica non è un sistema formale di rapporti gerarchici ed istituzionali; non è fatta di diritto canonico e di Vaticano. Per i credenti, c'è qualcosa di molto più sostanziale e nascosto, che anima la fede dei singoli e delle comunità. In questa dimensione molto più intima, l'apostasia sta in ogni momento in cui il credente rinnega anche solo per poco all'amicizia con Dio. E in ogni peccato sta lo stesso tradimento che viene rivendicato con irridente entusiasmo allo sbattezzo.
Pertanto vorrei dire a quelli tra i miei amici che coerentemente si professano pubblicamente atei e agnostici, la cosa più importante è comprendersi a vicenda, con reciproco rispetto.

Se voi pensate che noi inseguiamo una colossale panzana nata in tempi di ignoranza e superstizione religiosa, o che la nostra religione sia un'ideologia che consolida organizzazioni economiche occulte, o che più semplicemente sia una deliberata falsa coscienza che abbiamo scelto per aiutarci ad affrontare le frustrazioni della vita, sappiate che anche per noi credere è difficile, almeno quanto fare scelte quotidiane coerenti. Ma che comunque con la ns. scelta di vivere il ns. Credo a costo di  essere ridicolizzati di fronte alle frodi, ai tradimenti, agli incesti e a tutte le incoerenze di cui la Chiesa Cattolica fin dai propri albori storici è stata contraddistinta, esprimiamo autenticamente noi stessi. Un modo che ha il diritto di essere rispettato, come il vostro legittimo sbattezzo.

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