Io non vi salverò



Beninteso, nessuno mai mi ha chiesto di essere salvato, non ho certo il carisma di un guru.

Ma nel tempo, e pure in questi giorni, alcuni amici e anche semplici conoscenti di lavoro sono venuti e vengono a parlarmi dei loro problemi, con le lacrime agli occhi.

Chiunque si sentirebbe in obbligo di dire loro una buona parola, e quasi sempre cado nel trabocchetto, ma non serve. Nessuna persona può salvarne un altra.


Solo Dio salva. L'uomo che non si affida a Lui momento per momento è indifeso rispetto alle ferite morali e materiali della vita.

Carissimo A. che soffri per l'inaridimento progressivo del tuo rapporto coniugale: sappi che in due non ci se la fa. In un matrimonio bisogna sempre essere in tre. Il terzo è Dio. L'amore reciproco si deve nutrire della forza dell'amore di Dio. E' questo il tumore che vi sta mangiando il clima della convivenza. La pianta del vostro amore si sta seccando, occorre rinnovare il terreno intorno alle radici: ad esempio in un momento di ritiro in qualche foresteria di monastero. Io non posso aiutarvi a riprendere la via. Non sono un consulente matrimoniale, nè un confessore. Sono impotente di fronte al Vs. dramma. Posso piangere e pregare per voi, ma voi dovete prendere la vostra vita in mano. Dio non può violentare la vostra libertà: dovete fare voi il primo passo per cercare il Suo aiuto.

E tu caro B. che dopo una vita trascorsa freneticamente tra mille fobie, tu che hai cercato nel matrimonio fuori dalla chiesa con una persona molto più anziana, già molto ferita dalla rottura di vincoli precedenti, la fuga contro la solitudine e la condizione da single. Tu che ti lamenti di aver fatto l'errore di vedere in lei l'ultimo treno, compromettendo la vita di entrambi per molti anni fino ad oggi. Tu che ora passi ore a recitare il Sutra del Loto e il  Nam-myoho-renge-kyo per omaggiare la tua (inarrivabile) buddità. Vorrei schiaffeggiarti per svegliarti dal sonno delle mille chimere con cui culli la tua tragedia interiore. Ma non posso. Hai lasciato il problema dell'esistenza di Dio nella confusione della dimensione teorica, non l'hai voluto risolvere prendendo una posizione chiara per il si o il no, e da decenni navighi a vista brancolando nel buio. Il Signore è lì, pronto a illuminare la tua via, a dare un senso credibile alla tua vita, ma tu devi fare il primo passo. Tu, non io.

E Infine caro C. che hai passato la vita in mille avventure. Tu che hai fatto mille studi diversi, hai provato mille professioni, e hai brancolato nel buio di mille rapporti affettivi effimeri. E che da questo vortice di tasselli incompatibili non riesci a trovare la quadra di un puzzle sensato. Tu che ora arrivi alla mezza età senza una relazione stabile, senza un lavoro. E che ti chiedi, come un adolescente alle prime armi, che cosa farai da grande. Sveglia! Non ti rimangono molti decenni su questa terra, e continuando così la domanda su cosa farai te la scriveranno sulla lapide! Forza, allora, ritrova un senso razionale e strategico su te stesso. Bisogna che ritrovi un equilibrio interiore prima di pianificare una scelta professionale. Non buttare i soldi in cicli improduttivi di psicoterapia! Non ti rimane una scelta vera e gratuita: abbandona le tue seghe mentali, le tue frequentazioni da single che ti confondono la mente. Hai già incontrato Dio nella tua vita: tu ti sei allontanato a farti del male, ma Lui era sempre vicino a te, silente ed invisibile. Non poteva manifestarti perché tu avevi chiuso il tuo cuore, e Lui non ti violenta mai. Ora però prendi coscienza che hai bisogno di Lui e di ritrovare il senso della tua vita, per pianificare le scelte concrete sul tuo futuro prossimo. Io te l'ho detto, ma le mie parole sono scivolate sopra le tue barriere difensive. Di più non posso fare, io non ti posso salvare.

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