Sesso sacro





La dimensione sessuale del rapporto di coppia è collegata a molti fattori culturali, psicologici e fisici, che ne determinano la particolarità di ogni singola relazione.


Nella storia della Chiesa, ci sono stati momenti storici in cui veniva collegata ad un senso indefinito di colpa e di peccato.
Ancora fino al secolo scorso, sembrava collegata alla mera sfera riproduttiva, quasi che ogni rapporto sessuale dovesse essere finalizzato alla procreazione.
L'esito di ogni posizione morale che restringe il campo della comunicazione sessuale è l'inaridimento dei rapporti personali tra i coniugi.
La scelta di un'astinenza sessuale più o meno durevole da parte delle coppie cristiane le ha private, nei fatti, di una preziosa fonte di energia affettiva.
Il pericolo era già conosciuto a Paolo:  "Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, perché satana non vi tenti nei momenti di passione." 1 Cor 7,5

La sessualità nella coppia cristiana è un atto sacramentale. E' la celebrazione del matrimonio benedetto da Dio. E' un momento di comunicazione intima, quasi mistica.
Privarsene per futili motivi o per pigrizia relazionale è peccato.
La sessualità è parte integrante della missione del matrimonio, è seguire il progetto di Dio.
Ci sono persone che dicono di credere, ma non pregano assiduamente, e non partecipano alla comunità ecclesiale; analogamente ci sono persone che dicono di amare il proprio partner, ma non gli comunicano assiduamente la propria tenerezza, e con il tempo diradano anche i rapporti sessuali.

E' dominante anzi la cultura che il sesso segua ineluttabilmente un corso discendente, che parte dalla scoperta del corpo dell'altro all'inizio, caratterizzata da  rapporti frenetici, fino all'abitudine, e al distacco progressivo in non molti anni.
Questo, sia chiaro, è esattamente quello che succede nella maggior parte delle coppie non credenti.
Ma questo non è adeguato all'etica cristiana, che mi insegna che l'amore non è un fatto di mera pulsione, ma un atto di discernimento e di volontà. L'eros mi spinge a desiderare il possesso del corpo dell'altro, ma l'agape, ovvero la carità/l'amore gratuito che ci ha insegnato Cristo, proietta il dono di noi stessi all'altro verso l'infinito. 

La coppia cristiana vive l'intimità come l'espressione di un dono reciproco, non come la ricerca del piacere estemporaneo. E quindi non importa che il mio partner sia diventato più o meno attraente,  perché in lui ho riposto il senso della mia vita, seguendo il progetto di Dio per noi. 

La sessualità nella coppia cristiana è presidio fondamentale della castità, della santità e della fedeltà coniugale. Nella vita ognuno di noi incontra tante persone attraenti, che ci suscitano a pelle un desiderio sessuale; nella vita possono capitare a chiunque delle infatuazioni, delle tentazioni. Il nostro corpo stesso a volte produce degli eccitamenti che possono portarci al peccato. Per dominare gli istinti non basta la razionalità e la Fede: occorre condurre una regolare gestione della propria sessualità con il proprio coniuge, per rinsaldare l'unione affettiva.

Se manca questa costante "alimentazione" affettiva e sessuale, il rapporto non potrà andare avanti. Ci si inaridisce, prima quasi impercettibilmente, poi quando se ne vedono i sintomi il processo è già troppo avanzato, e bisogna correre ai ripari prima di un'assurda separazione.

E' l'identico corso che segue il rapporto con Dio: anche qui occorre la volontà di alimentare costantemente la nostra frequentazione spirituale, perché il pericolo di un degrado è sempre in agguato.
Vale per tutti i rapporti: o vanno avanti o vanno indietro.
E se degradano, ci portano via il significato della nostra vita.

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