quando la paura ferma il cuore



La paura è un'emozione. 
Involontaria, irrazionale, istintiva.

La paura può arrestare il cuore, in ogni senso.

Ma ci può salvare la vita,  facendoci fuggire un pericolo. Avere paura è normale, non averla è sintomo di pazzia.

Ci sono tanti tipi di paura, quanti sono i pericoli che esistono in natura, nella società umana e nella nostra psiche.

C'è la paura di agire e la paura di subire.
C'è la paura della relazione, che è il prodotto di tanti timori:  di non essere capiti, di non essere accettati, di essere traditi nella fiducia.

Il problema è dominarla, sottoporla alla nostra gestione razionale, liberarsi dall'intreccio di vincoli emotivi che possono limitare in modo assurdo ed intollerabile la nostra esperienza di vita. La nostra insicurezza, la nostra fragilità emotiva non può arrivare a bloccarci di fronte ai sentimenti affettivi degli altri. Non possiamo paventare chimere di pericoli emotivi latenti, fantasmi improbabili di quello che può sconvolgere la nostra pace interiore.

Sì certo, ci potranno essere persone a cui apriamo la porta della nostra confidenza, dei nostri vissuti più intimi, dei ricordi più sensibili della nostra vita, e con superficialità calpesteranno i nostri sentimenti per il loro egoismo.
Lo sappiamo: non bisogna dare le perle ai porci.
La paura ci insegna la prudenza, il discernimento, l'intelligenza di comprendere l'animo delle persone.
Ci sono mille indizi di una persona, che ci appaiono evidenti fin dai primi momenti dell'incontro.
Il viso, lo sguardo, la comunicazione verbale e non verbale.
Con discernimento è possibile affrontare le relazioni con fiducia, con speranza, con ottimismo.
La fiducia è fondamentale in ogni aspetto della vita umana.

Ed è l'essenza dell'essere cristiani: per fiducia abbiamo creduto nei testimoni della Fede che abbiamo incontrato fin da bambini, per fiducia abbiamo accolto le prime testimonianze della vicenda evangelica; per fiducia abbiamo scelto di credere nelle promesse di Cristo, per fiducia abbiamo accolto il nostro prossimo, per fiducia percorriamo con sacrificio questa breve vita terrena verso il passaggio alla vita vera.
La fiducia nel nostro prossimo affiancata da un retto esercizio del discernimento libera dalla paura relazionale.

Cristo ci ha chiesto di amare il prossimo, perché è possibile e sicuro.
E' sicuro persino - e questo è paradossale - amare i propri nemici.
E' sicuro perché nell'amarli opereremo per il loro bene con la giusta prudenza e discernimento.
Ma tali protezioni non ci impediranno di amare.
Perché se Dio è con noi, di cosa avremo paura?
Su di Lui si fonda la nostra sicurezza, il nostro coraggio, la nostra libertà.

Estratto dall'omelia pronunciata da Giovanni Paolo II domenica 22 ottobre 1978 per l'inizio del suo Pontificato.
(...) Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo Lui ha parole di vita, sì! di vita eterna. (...) 

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