Confesso a Dio e a voi, fratelli






Tempo di Quaresima. Da quasi quarant'anni mi trovo ciclicamente a confrontarmi con questa provocazione liturgica: convertiti e cambia vita. La penitenza. Il digiuno. La tristezza per l'insufficienza della fede. La commozione per la Passione di Cristo. L'esame di coscienza per la confessione.
La confessione è un'esperienza sempre diversa per me: un pò perché cambio io, e perché cambio sempre il confessore. A volte sono giù di morale, a volte sono gioioso. Comunque mi accosto al confessionale come il figliol prodigo della parabola, aspettandomi il sorriso del Padre che mi accoglie di nuovo nella sua casa. E non sempre sono accolto con le buone. C'è la volta del prete sbrigativo, c'è la volta del prete troppo comprensivo, c'è la volta del giudice severo ed implacabile.

A volte ne esco con il sollievo di un'amicizia rinnovata, a volte mi sento liberato dal peso dei miei errori, altre volte invece esco sobbarcato dalla penitenza di decine di preghiere, e con la sgradevole sensazione di non essere stato capito.

La validità del sacramento non dipende dalla santità del confessore, e neanche da quella del sottoscritto, ovviamente. Siamo perdonati gratuitamente, non certo per i nostri meriti.

Ma siamo umani; troppo umani, direbbe Nietsche. Abbiamo bisogno di capire un pò noi stessi, di osservarci, di esaminarci, di riconoscere e pentirci del male che abita in noi. Abbiamo bisogno di buttare via un pò di preconcetti, di svuotarci dal carico delle idee, per poter fare un pò di spazio per Dio. Abbiamo bisogno di sentirci fragili, vulnerabili, bisognosi dell'aiuto di Dio.

E, qualsiasi percorso spirituale stiamo facendo, abbiamo bisogno di misurarci con l'inesprimibile necessità dell'amore. Dio è amore. Noi dobbiamo diventare amore. Saremo misurati sull'amore. L'amore è questo fuoco che ci deve ardere in ogni momento della nostra vita, in ogni situazione, in relazione a chiunque ci si pari davanti.

Tutta la realtà del mondo è nella cognizione di Dio: ogni sassolino, ogni pensiero dell'uomo. Nulla è casuale. Nessun incontro personale è frutto di un arbitrario meccanismo. Ogni persona è una proposta di Dio, una provocazione per il nostro amore.

E' importante vivere, e rispondere a questa costante provocazione. La vita ci da tanti stimoli, è un impegno costante, una responsabilità. E ogni momento di rabbia, ogni frustrazione, ogni pensiero negativo, ci rubano alla dimensione dell'amore. Un amore responsabile, in cui la testa conta molto.

Molto impegnativo da affrontare, e da verificare. La penitenza e la riconciliazione comportano un investimento di risorse. Ci vuole il giusto tempo e un pò di silenzio, per poter pensare.
E ci vuole Dio, soprattutto.

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