Il Maestro dell'igiene mentale


Il termine "igiene mentale" si riferisce a tutte le tecniche di prevenzione che consentono di raggiungere e mantenere uno stato di salute mentale.

Il termine nasce dalla psichiatria, e l'autore è lo svizzero Adolf Meyer (1866-1950).

E' un fatto assolutamente assodato nella letteratura scientifica che sia possibile prevenire la sofferenza psichica, che è prodromica alle nevrosi e alle psicosi.

Chi abbia desiderio di documentarsi in merito, può utilmente consultare ad esempio le opere divulgative pubblicate negli ultimi anni dal Prof. Giulio Cesare Giacobbe dell'Università di Genova.

Le proposte sulla prevenzione della sofferenza psichica sono varie, e non è questa la sede di analizzarle.

Quello che invece vorrei evidenziare è che dall'analisi dei discorsi di Cristo si evincono insegnamenti che, se fossero recepiti, avrebbero fatto e farebbero dei cristiani un modello di benessere psichico. Il che non è, evidentemente, e purtroppo.

Diciamo che la Buona Novella è un messaggio da riscoprire in questa chiave.

Proviamo a guardare il cd. Discorso della Montagna:


  1. la povertà in spirito, è la proposta di svincolarsi dall'attaccamento alle cose e alle persone. Per vivere sereni, occorre relazionarsi con il mondo, con le persone e con le cose, con distacco. Il desiderio di possesso è una prima incrinatura dell'equilibrio mentale, e non porta a nulla di buono, perchè la realtà è mutevole, e il tentativo di conservare lo status di possesso di cose e persone è votato all'insuccesso e alla frustrazione.
  2. la mitezza, è la proposta di uno stile relazionale empatico, di basso profilo. Presuppone l'umiltà, ovvero la capacità di relativizzare il proprio io rispetto agli altri, uscendo dall'orgoglio autoreferenziale. L'umiltà è verità, riconoscimento delle proprie capacità per metterle a servizio degli altri. Mitezza è disponibilità, è donazione gratuita di sè, è accoglienza dell'altro al di là del suo merito. E' il contrario dell'ambizione e della prepotenza competitiva, che portano anch'esse a frustrazioni e stress.
  3. la misericordia, è la capacità di perdonare le offese. Presuppone il distacco e l'umiltà. Per perdonare gli altri, dobbiamo prima di tutto perdonare noi stessi. Il fattore senso di colpa è causa di ansia e nevrosi, ed è da evitare accuratamente. Per perdonare occorre abbandonarsi alla fiducia nell'amore e nella giustizia di Dio. Rinunciare ad ogni vendetta, a coltivare in sè ogni risentimento. Nulla come la rabbia per un torto erodono la salute mentale delle persone. Occorre rinunciare a giudicare le persone, a non consentirsi di emettere sentenze morali a proprio carico o altrui, sia in forza del fatto che non sappiamo tutti i fattori che determinano il comportamento, sia per il fatto che il giudizio e la critica si ritorcono contro la nostra serenità.
  4. la purezza del cuore, è la pulizia da ciò che inquina l'animo. E' la proposta di evitare accuratamente ogni negatività del pensiero. La realtà è fatta da bene e male, ma la nostra volontà si può imporre sulla nostra psiche e può combattere ogni pensiero involontario che porti alla condanna, alla delusione, all'odio, alla malizia. Solo con uno sforzo costante per evitare di popolare la nostra mente di pensieri stressogeni possiamo prevenire la sofferenza psichica. Non c'è niente di ineluttabile, la nostra volontà può farlo.
  5. l'amore dei nemici. Presuppone un'apertura alla socializzazione, uno spirito di servizio verso il prossimo, ovvero verso chiunque ci si pari davanti. L'amore di coloro che ci piacciono è una cosa istintiva e primordiale che non aiuta a raggiungere una completa serenità mentale. L'amore verso coloro che non ci piacciono o addirittura si mettono contro, ci libera dal giogo della nostra spontaneità, e ci porta ad assumere pensieri e comportamenti più intenzionali e consapevoli. Saper gestire la mente con la volontà è il controllo di se stessi, che è la prevenzione più efficace rispetto alla devianza e alla confusione mentale.
Proseguendo nella lettura del brano, si colgono altri insegnamenti, e non sarebbe opportuno dilungarsi e proporre una lettura già decodificata. Ognuno può leggerselo ed evincere da sè quali siano i modi proposti per arrivare ad una credibile felicità e serenità mentale.

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