La preghiera for dummies

Non me la tiro da guru,  nè da esperto della preghiera.
Diciamo che quello che segue ha la sua ragion d'essere come promemoria dei miei progressi spirituali.
Il dummy sono io,  naturalmente.

Il problema della preghiera è la prospettiva, cioè come la vediamo.
La preghiera è l'espressione di un rapporto personale con Dio.
Se il rapporto è personale, non è codificabile.  Non posso insegnarti a parlare a tua mamma,  al tuo partner,  ai tuoi amici. Se ci sono problemi,  si può aiutare a impostare correttamente il rapporto,  ma la comunicazione è il sintomo,  l'espressione del rapporto.
Invece noto spesso che si passa dalla codificazione della preghiera collettiva, che ha un senso di coordinamento importante, a quella della prescrizione di forme specifiche alla preghiera personale.
Fate il rosario quotidiano,  la novena,  quella preghiera  lì che è particolarmente efficace.
Esiste purtroppo l'idolatria della preghiera. L'attaccamento alle forme. La pretesa di vincolare Dio ad una formula magica.
Già Cristo aveva verificato questo problema quando disse: questa generazione ti onora con la bocca e non con il cuore.
Beh,  il fenomeno è continuato fino ai giorni nostri.

Chi ha capito qualcosa in fatto di fede,  si tiene in relazione continua con Dio,  perché lui ci accompagna ogni minuto della giornata. E quindi il fatto di parlargli,  di pregare,  è naturale.
Come? Come ti pare,  è il tuo rapporto di amicizia, non il mio.
Se uno ha un pò di tempo,  una passeggiata o un giro in macchina,  o anche solo un momento di insonnia notturna, il rosario ci sta,  o comunque una forma simile che ti consenta di stare un pò nell'abbraccio di Dio. Personalizza liberamente, quello che conta è l'amore.

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