Zeus è morto



Oggi ancora una volta ho dovuto constatare quanto siano poco approfondite le riserve degli atei/agnostici sull'esistenza di Dio.

Dicono: un Dio buono e onnipotente non può esistere perchè c'è troppo male sulla terra.

Certo non può esistere un Dio limitato dalle definizioni che il tuo cervello può partorire.
Quel Dio lì, di sicuro non esiste.
Zeus - inteso come un paradigma di divinità partorita dalle proiezioni umane - è morto.

Una divinità che raddrizza tutti i mali della terra, che ti fa andar dritto quando vuoi andar storto, che ti elimina ogni asperità, ogni difficoltà, che ti rende la vita facile e serena, non esiste.

Se esiste un Dio, è al di là di ogni comprensione umana.

Non sarebbe servito che Cristo venisse a spiegare delle cose, se Dio fosse intelligibile.
E anche così, non sappiamo certo tutto, ma solo quello che ci serve per dare un senso alla nostra vita.

Quello che gli atei non capiscono disprezzano. In realtà, siccome nè noi nè loro siamo andati a vedere dopo la morte, entrambi abbiamo una fede di senso opposto. Entrambi rispettabili, nella tolleranza reciproca. Nè loro nè noi siamo scemi. Chi disprezza l'opinione del prossimo, da una parte e dell'altra, non fa una buona figura.

Credere non è banale. E' difficile. Richiede una forza di volontà, una ricerca mediata dal proprio intelletto, di genuina onestà intellettuale. Con il coraggio di andare contro corrente. Perchè amare i propri nemici e pregare per quelli che ti perseguitano non corrisponde al comune sentire. Normalmente chi non si fa valere è disprezzato. La fede non è cosa da vigliacchi, perchè richiede quella sicurezza di sè necessaria per prendere la vita tra le proprie mani anche contro corrente.

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