La dimensione dello spirito






"...sentii nascere in me un gran desiderio di soffrire, e al tempo stesso l'intima sicurezza che Gesù mi riservava un gran numero di croci; mi sentii inondata di consolazioni così grandi che la considero come una delle grazie maggiori nella mia vita. Soffrire divenne il mio ideale, aveva un fascino che mi rapiva senza che io lo conoscessi bene. Fino allora avevo sofferto senza amare la sofferenza, da quel giorno ne provai un vero amore. Sentivo anche il desiderio di amare soltanto il buon Dio, di non trovar gioia che in lui. Spesso durante le mie comunioni ripetevo le parole della Imitazione: «O Gesù! Dolcezza ineffabile cambiate per me in amarezze tutte le consolazioni della terra!» Questa preghiera usciva dalle mie labbra senza sforzo, senza costrizione; mi pareva di ripeterla non per mio volere, ma come una bambina la quale ripeta parole suggeritele da una persona amica."
Teresa di Lisieux, Storia di un'anima, 112

Il problema è entrarci, nella dimensione dello spirito.
Chi resta fuori, non può capire cosa si perde.
Ed è precisamente per questo che non si riesce a staccarsi dai benefits della vita materiale.
Non si capisce che quello che si perde è meno di quello che si guadagna abbandonandosi al Signore.

La gente del mondo non può capire che le monache di clausura si sono prese la parte migliore, come disse Gesù a Marta di sua sorella Maria.

Rinunciare alle attrattive del mondo è rinunciare a tutte le forme più comuni di edonismo, di vanità, di orgoglio. Rinnegare sè stessi, il proprio bisogno e il proprio desiderio.
E consegnarsi, nudi, a Dio. Abbandondarsi con fiducia al suo servizio, sapendo che ogni bene viene da Lui. Farsi bruciare dal Suo amore. Farsi consumare dal desiderio del Suo contatto.

E incontrarlo ogni giorno, nel Prossimo.
Anche una monaca ha il suo Prossimo.
Non servono le parole per amare gli altri.
Anzi alle volte ostacolano, mascherano, confondono.

Dio lo incontro nella persona vicino a me che sembra conosciuta ma in fondo per la maggior parte è ignota. Dio è in quella persona, nel suo bisogno di aiuto, di assistenza. Soprattutto se non mi attrae, se mi annoia, se mi è insopportabile, se mi perseguita.

L'amore di Dio è gratuito, ed è nella gratuità che si rivela la dimensione dello spirito.
 
 

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