Denunciare Dio


Caro F. 
Tu mi dici che la vita ė un peso impossibile, e che bisognerebbe denunciare Dio per averci obbligato a vivere con violenza, con l'aggravante della premeditazione.
In realtà la vita può essere un vero inferno, specie se ti si abbatte contro una tempesta, uno dei tanti eventi tragici che sembrano poterti distruggere.
La malattia ė una realtà che fa pienamente parte del progetto di Dio per noi.
Come la croce era parte indispensabile del progetto di Dio per Gesù.
Di qui la drammatica preghiera di Gesù nell'orto degli ulivi.
Come lui, neanche noi possiamo evitare il nostro calvario.
Ed è vero che tale destino era deciso da Dio da sempre.
Al di là della data del nostro concepimento.
Subire la violenza del nostro destino ci porta ad un moto di ribellione.
Ma la nostra mente ci inganna.
Dio non ė quel vecchiettino incurante delle sofferenze umane che decide a tavolino i destini degli umani. Questa ė pura fantasia.
Se un Dio esiste, ė ineffabile, inconcepibile, irraggiungibile dalla mente umana. 
Se un Dio esiste, può solo essere quello testimoniato da una persona che ha dimostrato di essere con Lui. Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede, diceva Paolo. 
L'unico Dio possibile ė quello annunciato da Cristo.
Un padre amorevole, che ci aspetta come il padre della parabola del figliol prodigo in un'altra dimensione, al di là del tempo.
E che non possiamo incontrare nei nostri ragionamenti esistenziali, perché le formiche non possono ragionare con Einstein. 
In un solo luogo possiamo incontrare Dio, nella sua dimensione, in un amore che va oltre il termine della nostra vita.
Dobbiamo portare la nostra croce quotidiana facendoci consolare dalla passione di Cristo. Lui come noi si abbandona al progetto di Dio, e soffre, e cade sotto il peso della croce, e muore, come noi. E come noi si riunisce al Padre in un abbraccio eterno.


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