La catechesi che serve



Mi sono fatto raccontare da piccoli amici la loro esperienza di catechismo per la comunione e la cresima. Mi hanno dato un quadro abbastanza positivo, con incontri resi abbastanza interessanti da stimoli di tipo diverso, attività di creazione schede, bricolage, raccontini didascalici (me ne hanno raccontato uno buffo su un uomo di neve, babbo natale e una renna), e appunti più o meno dettati.

Tanto contenti loro di farmi vedere il lato positivo del percorso catechistico, tanto più scettico io sull'efficacia dell'esperienza.

Il fatto ė che dopo tutte queste popò di attività, mi è sembrato di capire che tutta la dottrina insegnata sia rimasta ben lontana dalla vita reale, come una sterile ideologia piuttosto astratta che bisogna conoscere per convenzione sociale, per poter accedere alle cerimonie di passaggio (comunione e cresima).

Mi capita di fare catechismo agli adulti che vogliono fare cresima o sposarsi in chiesa, e naturalmente ho esperienza di persone che partecipano agli incontri in modo diverso, secondo la propria attitudine. Ma mai ho avvertito questo senso di perfetta banalità, di completa soggiacenza, di sterile inutilità del rapporto con il mistero divino.

Una religiosità troppo pacifica nella mia esperienza di vita ė sempre stata sintomo che qualcosa non va: chi crede senza fatica o ė uno sciocco credulone, o una persona superficiale. La fede ti deve mettere in discussione, ti deve mordere la coscienza, ti deve far soffrire perlomeno la distanza incommensurabile tra essere e dover essere, tra la nostra limitatezza e il mistero di Dio.

E non credo affatto che il problema sia nel metodo o nei catechisti stessi. Il problema sta nel sistema. Credo che l'educazione  religiosa dei bambini sia importante, ma che l'unico approccio possibile sia quello esperienzale. Il bambino può conoscere Dio solo guardando al rapporto che i propri modelli adulti hanno con Dio. Il bambino può essere convertito solo dalla reale santità dei propri genitori, dei nonni, dei familiari e dei maestri. Questo io credo sia l'unico catechismo possibile.

Non abbiamo bisogno di catechisti e preti animatori che facciano più o meno divertire i nostri bambini, ma abbiamo bisogno di un esperienza quotidiana di preghiera e di scelte coraggiose e contro corrente che facciano vedere e toccare con mano la diversità e l'autenticità di essere discepoli di Gesù. 

Il pericolo grosso, che vedo in tanti adulti, ė questo: che tutto rimanga astratto, a livello di cultura generale, e artificioso, e poco plausibile. Un Dio che ė stato fin troppo spiegato, razionalizzato, chiuso negli stereotipi culturali. Un Dio incredibile per qualsiasi adulto consapevole.

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