La prova della Fede




Ci sono ancora troppi credenti.
Dico "ancora" perché un tempo tutti lo erano per definizione e imposizione culturale, ma poi giustamente ė stato sdoganato l'ateismo.
Dico "troppi" perché in troppi casi si tratta di tifoseria, cioè di persone che si schierano pubblicamente con la chiesa, ma poi non si addentrano personalmente nel Mistero.

Non chi dice "Signore Signore" ma chi fa la volontà del Padre entrerà nel Regno. Mt 7,21

Allora ognuno di noi, io per primo, ha bisogno di fare dei test di realtà.
Perché il rischio di raccontarsi balle da soli ė grande.

Magari uno pensa di essere buono e bravo, ma se non fa frequenti test di realtà ascoltando le persone che frequenta quotidianamente può sbagliare, e di molto.
Magari uno pensa di amare i propri amici, ma se è vero si vede solo nel fattivo aiuto che presta nel momento in cui essi hanno veramente bisogno.
Magari uno pensa di essere un buon marito, ma è nel sacrificio quotidiano del proprio egoismo, a partire dalle piccole cose, che si vede.

E magari, ed è qui che volevo arrivare, uno pensa di avere Fede, ma... quando si vede se è vero o no?
Non certo quando è comodo fare parte di un gruppo, partecipare alle più entusiasmanti celebrazioni. Quando ci si sente a posto pronunciando le formule rituali più appropriate. 
Non è lì la verità del Mistero di Dio. 

Il test della Fede sta nell'occasione di affrontare una dura prova della vita, e se nel momento in cui si affaccia la tentazione del peccato e della disperazione, siamo effettivamente disposti  ad abbandonarci veramente alla volontà di Dio.

Noi cristiani recitiamo spesso la preghiera del Padre nostro, ma quanto soppesiamo il significato di dire "sia fatta la Tua volontà" ?

E' quando incontro la guerra, quando incontro la morte, quando passo per la sofferenza più atroce, che vedo quanto è reale il mio rapporto di amore con Dio. Quanto conta la Sua presenza. Se cerco un Dio che faccia la mia volontà, che faccia quello che io penso sia meglio per me, o se sono disposto ad accettare la Sua volontà qualunque essa sia.

E nessuno può presumere di se stesso di saper superare questa prova.
E, come sempre nella vita reale, non ci si può improvvisare: se la mia Fede era tutta una cosa esteriore e finta non può diventare vera e forte nel momento del bisogno.
Questo è il senso della parabola delle dieci vergini Mt 25: dobbiamo essere santi  costantemente, perché non sappiamo quando viene la prova della nostra Fede.

Dobbiamo farci santificare costantemente nella ricerca del mistero dell'amore di Dio, per colmare il gap dei ns. limiti umani. Dio ci prende come siamo, ma il problema ė se noi siamo effettivamente disposti a farci prendere, soprattutto nel momento della prova.

Post popolari in questo blog

Le piaghe della Chiesa

Manuale dello sposo cristiano - cap. 1

La liturgia del mio matrimonio