Chiedere e pregare


"9 Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10 Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 11 Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe?12 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13 Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!". (Luca 11)

Chi ha Fede chiede.
Chi ha una relazione vera con Dio non può fare a meno di farlo partecipare al proprio bisogno.
In modo estemporaneo ed insistente.

Poi però sembra che non tutte le nostre preghiere vengano esaudite. Quello per cui abbiamo pregato non si è convertito. Quell'altro nonostante le nostre giaculatorie ė morto. La guerra non ė stata evitata. La violenza si ė compiuta. I soldi necessari non sono venuti. L'amicizia non si è recuperata. 
Un fallimento.

Del resto, tutto ė iniziato precisamente così: Gesù pregava, ma non tutti quelli che l'hanno incontrato si sono convertiti. Dopo una notte di preghiera nell'orto degli ulivi, sappiamo come ė finita.
La croce ė il simbolo di questo fallimento.

A volte persino noi credenti ce ne scordiamo: il rapporto con Dio non porta affatto fortuna, non evita le disgrazie e le tragedie.

Se non si riesce a fare un salto di prospettiva, la vita propone ai credenti le stesse frustrazioni dei non credenti, con l'imbarazzo verso un Padre che sembra sordo alla nostra supplica.

La prospettiva giusta va al di là delle contingenze materiali. Non siamo su questa vita per avere successo, ma per preparare noi stessi all'incontro con Lui in un abbraccio eterno. Questo ė precisamente il significato del comandamento nuovo, come spiega Agostino:
"2. In che consiste, di grazia, il: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, e prenda la sua croce, e mi segua? Comprendiamo il senso del prenda la sua croce: sopporti la sua tribolazione; prenda equivale a porti, sopporti. Riceva con pazienza, disse, tutto ciò che soffre a causa mia. E mi segua. Dove? Dove sappiamo che si è recato lui dopo la risurrezione. Infatti ascese al cielo e siede alla destra del Padre. Ivi darà una sede anche a noi. Per il momento, vada avanti la speranza perché segua la realtà. Come debba precedere la speranza lo sanno coloro che ascoltano: In alto il cuore. Ma, per quanto aiuta il Signore, rimane di indagare - e di tirar fuori il senso, e di penetrarlo, quando egli apre, e di scoprirlo, quando egli lo concede, e di presentare a voi ciò che saremo riusciti a trovare - cosa voglia significare quel che disse: Rinneghi se stesso. Come si rinnega chi si ama? Questa è una domanda ragionevole, ma propria della ragione umana; l'uomo mi chiede: Come si rinnega chi si ama? Ma Dio spiega all'uomo: Si può rinnegare se si ama. Appunto con l'amore di sé, manda in perdizione se stesso; rinnegandosi, si trova. Chi ama la propria vita - dice - la perderà 2. È stato il comando di chi sa bene che cosa imporre, perché sa considerare chi sa istruire, e sa ripristinare chi si degnò di creare. Chi ama, perda. È doloroso il distacco da ciò che ami. Ma anche l'agricoltore perde temporaneamente ciò che semina. Tira fuori, sparge, getta a terra, ricopre. Di che ti meravigli? Costui che disprezza e fa cadere a terra è un avido mietitore. L'inverno e l'estate hanno provato che cosa si sia fatto; la gioia del mietitore ti dimostra l'intenzione del seminatore. Di conseguenza, chi ama la propria vita, la perderà. Chi intende ricavarne frutto, la semini. In questo, quindi, consiste il rinnegamento di sé, in modo da non andare in perdizione a causa di un amore deviante."
(Discorso 330)

Quindi, come può essere la preghiera di chi rinnega se stesso?
Non può essere la preghiera del "dammi questo".
Questo ė il modo di parlare di chi sa ciò che è bene per se, e pretende di insegnarlo a Dio stesso.

Il cristiano non può parlare così. Egli si abbandona al volere di Dio per ogni minuscola cosa di proprio interesse. Egli si affida interamente alle mani del proprio Dio, sapendo che non conta che le cose terrene vadano in un modo o nell'altro, ma ciò che unicamente conta davvero ė l'incontro con Dio, perché in Lui e solo in Lui c'è il nostro bene.

Quindi la preghiera del cristiano si articola in "ti affido questa cosa" "ti affido questa persona" e "sia fatta la Tua volontà e non la mia". Da Dio possiamo accettare tutto, anche quando non possiamo capire. 

Post popolari in questo blog

Le piaghe della Chiesa

Manuale dello sposo cristiano - cap. 1

La liturgia del mio matrimonio