Quando il giogo è leggero.


28 Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 29 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 30 Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». Mt11

Alcuni dicono di essere cristiani.
Alcuni lo prendono sul serio, come scelta totalizzante, che ti cambia la vita.
La scelta di aprire la porta ad una Presenza vera e forte.
Un'amicizia che impegna, che condiziona il modo di vivere e guardare il mondo.
Una sfida di amore che non si può vincere, perché Dio ci supera in generosità e nella misericordia.

E può venire la tentazione di non sentirsi mai adeguati, di disperare di riuscire a vivere coerentemente da cristiani. Non riusciamo a pregare, sprechiamo il tempo in mille attività di evasione, non siamo pronti a riempire la mano di chi ci elemosina un aiuto. Siamo vinti dal rumore di mille pensieri involontari. Siamo deboli rispetto ad una realtà di vita problematica perché non abbiamo abbastanza fiducia nel Suo aiuto.

E portare la croce ci spaventa. Imploriamo spaventati: Signore passi da me questo calice.
Ma arriva il tradimento di quella persona che amavamo, la malattia, la morte. Il male insensato.
E ci sembra di soccombere.

Gesù ci dice che il Suo giogo è leggero, e noi diciamo: ma quando Signore?

Essere credenti non fa sconti sul male. Ma chi è abitato dallo Spirito di Dio ha una luce consolatrice, un alleggerimento. Perchė a chi basta Dio non puoi togliere nulla di importante. Se ti basta Dio la fine di questa vita è un sollievo. Ogni sofferenza un'occasione di offerta di amore a Lui. Ogni insuccesso l'occasione per svincolarsi da una logica competitiva di benessere materiale. Ogni perdita l'opportunità di liberarsi dagli attaccamenti da persone e cose. Solo Dio, ci basti Dio.

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