La vera tragedia del mondo

Il conflitto, la violenza, la guerra, fanno vittime tutti i giorni.

Contare i morti per misurare l'importanza del fenomeno è prassi.

Tuttavia c'è qualcosa di peggio della morte, ed è difficile da misurare.

La tragedia vera è la morte delle anime, che consegue ad uno stato di abiezione morale.

Chi viene ucciso da una fucilata, interrompe forzatamente questa esperienza di vita terrena, ed incontra  l'immortalità nello stato in cui è. Ma chi ha sparato uccide la propria umanità, la propria essenza, e viene risucchiato nell'inferno già qui in terra.

Troppo superficialmente si prega per i morti, e ci si dimentica dei vivi che stanno cadendo nell'abisso eterno.

Troppo ci si preoccupa della sorte della carne mortale, e poco della salute dell'anima.

La violenza genera violenza, ma non sempre il male è evidente. A volte un fatto di sangue sembra chiudersi in un episodio, mentre molti sono vittime della scia di odio che questo semina.

E l'odio è il cancro dell'anima.

Siamo tutti superficiali, e valutiamo le persone dai vestiti e dai comportamenti.

Ma ciò che conta veramente è ciò che è nascosto a tutti, persino ai diretti interessati: la capacità di amare gli altri, dì donarsi, di rinnegare il proprio interesse egoistico.

Solo Dio conosce il cuore delle persone, ma solo nel cuore è il valore delle persone. Un valore eterno. Il vero tesoro di ognuno di noi.

E ogni attimo sprecato in attività che non ci fanno crescere nella maturazione, nella ricerca del valore dell'amore, è un peccato.

Questo è il metro, la giusta prospettiva per valutare il mondo. Non la presunta pace dei paesi occidentali, che nasconde sotto un'apparenza imbelle la lotta quotidiana gli uni contro gli altri, per i motivi più futili, come la partigianeria politica o sportiva, o la lotta per avere più denaro o potere. La guerra delle anime fa milioni di vittime ogni giorno, che continuano a trascinare il proprio corpo come zombi ma hanno perso gran parte della propria umanità.