Non mentire


Sono rimasto mortificato da un episodio reale che mi è stato raccontato oggi: nel corso di un campo estivo dell'Azione Cattolica Ragazzi (cd. ACR) arrivano i genitori di due fratelli e rimangono stupefatti a vedere che uno di essi è stato medicato in ospedale per una brutta ferita all'orecchio. Chiedono spiegazioni al responsabile del campo, un giovane curato, e risponde che il bambino è caduto da una roccia. I genitori protestano che avrebbero dovuto essere prontamente avvisati, e visto il taglio netto, ritengono la versione del curato menzognera. Tuttavia lui insiste e li convince a rinunciare ad ogni indagine. Al ritorno a casa, i genitori capiscono che i bambini sono stati vincolati ad un giuramento di omertà, ma nonostante le incongruenze e contraddizioni non riescono a liberare i bambini dal peso della menzogna. L'ipotesi è quella di un gioco scellerato con il lancio dei coltelli.

Trovo veramente scandaloso che un uomo di chiesa abbia osato indurre alla menzogna dei bambini, vincolarli ad un giuramento di omertà, minare la loro serenità e purezza con la copertura delle proprie responsabilità per la mancata vigilanza.

Già il fatto che un adulto pieghi un bambino alla propria volontà contro i propri genitori è un delitto foriero di disturbi di personalità per il bambino durante la crescita. E questo mi ricorda i disturbi di Marnie nel famoso film di Hitchcock. 

E mi ricorda il mio dramma psicologico, consumato quando avevo 11 anni, in cui un buon frate mi sottoponeva a lunghi colloqui cercando di convincermi a manipolare il rapporto con i miei genitori. Forse è per questo che mi brucia tanto, perché so quanto male provochi in una psicologia infantile un pressing psicologico di tale portata. Un male che uno si porta addosso tutta la vita. Dal tempo di quei fatti credo di aver incominciato ad essere ossessionato da una pericolosa ansia relazionale, che ha spesso minato la mia serenità. 

Poi il fatto che uno che predica il rispetto del comandamento di Dio ti imponga un giuramento immorale, e contraddica il messaggio evangelico del dire si quando è si, e non quando è no, di cui al Discorso della Montagna, mi appare gravissimo.

Sarebbe meglio che quel bravo curato si fosse legato una pietra al collo e buttato nell'abisso (Mc 9,42). E invece l'ha fatta franca, perlomeno davanti alla giustizia degli uomini. Come spesso succede.

Mi chiederete come è finita invece con quel frate disgraziato. Anche lui l'ha fatta franca, per così dire. Io ho mantenuto con lui rapporti cordiali fino ad oggi, e non gli ho mai rivolto alcuna accusa. Dio vede nel mio cuore e nel suo. Voglia la Sua Misericordia accoglierci entrambi nonostante i nostri errori.

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