Atteggiamenti sintomatici

"Carissimi, questo è il messaggio che abbiamo udito da Gesù Cristo e che ora vi annunziamo: Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.  
Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi."
1 Gv 1,5ss

Ecco, la liturgia di ieri 29 aprile mi stimola questa riflessione: possiamo riconoscere chi cammina realmente sulla strada di Dio dai suoi atteggiamenti sintomatici. 

Chi, come dice Giovanni, vede tutto nero e un mondo che peggiora di giorno in giorno, non è in Dio. Attenti anziani, questa è la vostra tentazione! 

È lontano da Dio chi non ha più l'umiltà di confrontarsi con un sacerdote nella confessione, dicendo come qualche volta ho sentito (sempre da anziani): "Che ho fatto di male? Non ho rubato, non ho ucciso." 

Non è fede il desiderio di una vita lunga, e ritenere fortunato chi campa cent'anni. Per chi ha capito qualcosa della buona notizia  il tempo che scorre ci avvicina ogni giorno all'inizio della vita vera, e quindi come S. Paolo, S. Teresa e tutti i santi dovremmo desiderare il passaggio nella dimensione ultraterrena. Ci sono state anticamente comunità cristiane dove si festeggiava la morte del confratello. Ora abbiamo questo lutto triste nel funerale, che è una cerimonia dove la maggior parte dei presenti manco partecipa al rito eucaristico, perché non ci crede.

Altro fatto sintomatico di una cultura lontana dalla fede: tanti sedicenti cristiani che cercano i loro defunti nel cimitero. Ma la Chiesa ci ha mai insegnato che i defunti rimangono nelle tombe, o forse ci ha insegnato che esiste la realtà del Paradiso? Sono evidentemente solo i corpi dei defunti che stanno nei sepolcri, come crisalidi abbandonate dalle farfalle. Ne avremo rispetto perché sono stati abitati dalle persone che abbiamo amato, ma non cadremo nella confusione di identificarli con le persone stesse, che sono con Dio.

Ecco, questi atteggiamenti mentali noi a volte ce li troviamo e ne siamo quasi inconsapevoli. Per questo è consigliata la correzione fraterna, perché è espressione di amore cristiano. Fratello, se vuoi sapere se cammini sulla via giusta, confrontati con la comunità dei credenti!

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