In sacrificio per voi

Siccome mi è stato chiesto di preparare una catechesi sulle apparizioni di Fatima, mi sto leggendo le memorie di Suor Lucia, una dei veggenti, e mi colpisce la sottolineatura della dimensione del sacrificio nel messaggio che lei ha ricevuto dalla Madonna.
In pratica racconta che Maria invitava i tre bambini a compiere sacrifici per ottenere la salvezza dei peccatori, e che lei stessa, Giacinta e Francesco si imponevano frequentissime privazioni e penitenze per salvare anime dall'inferno. Offrivano il proprio pasto ai poveri o, in assenza di questi, agli animali che pascolavano, si procuravano sofferenze fisiche con lacci e pietre, e simili.
Altro che fioretti! 
Ora, un conto è offrire le sofferenze che il Signore permette, altro è procurarsele.
Ad una lettura con i parametri moderni, appaiono perlomeno delle forzature.
Eppure invece, questa prospettiva non è affatto lontana dal mistero della Passione di Cristo: Egli ci invita a prendere il Suo corpo offerto in sacrificio per noi, come gesto estremo di amore, e poi ci chiede di amare il prossimo come Lui ha amato noi, ovvero offrendoci in sacrificio per gli altri.
Noi certamente non possiamo salvare nessuno con le nostre sole forze, ma saremo giudicati sull'amore, ovvero per quanto ci saremo sacrificati per gli altri.
E, al di là della nostra limitata capacità di aiutare gli altri materialmente, quello che possiamo veramente offrire nel segreto del nostro rapporto con Dio è un sacrificio, una rinuncia a ciò che ci piace, per offrirlo a Dio per la conversione di coloro che non lo vogliono conoscere. In espiazione dei peccati di tutti basta la Passione di Cristo, ma per il nostro prossimo, per le persone che conosciamo e sono lontane dalla fede, dobbiamo sacrificarci noi, qui e adesso.

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