Se avessi veramente capito.

Ogni mese il discepolo inviava al maestro una relazione del suo progresso spirituale. 

Il primo mese scrisse: Sento l’espandersi della coscienza e il mio essere tutt’uno con l’universo. 
Il maestro diede un’occhiata al biglietto e lo gettò via. 

Il mese seguente ecco che cosa diceva: Finalmente ho scoperto che il divino ė presente in tutte le cose.
Il maestro apparve deluso. 

Nella sua terza lettera, il discepolo spiegava con entusiasmo: Al mio sguardo errante ė stato svelato il mistero dell’unità e della pluralità. 
Il maestro sbadigliò.

La lettera successiva diceva: Nessuno nasce, nessuno vive, poiché l’io non esiste. 
Il maestro spalancň le braccia disperato. 

Passò un mese, poi due, poi cinque, infine un intero anno. Il maestro pensò che fosse ora di ricordare al discepolo che aveva il dovere di tenerlo informato del suo progresso spirituale. Quello rispose: Che me ne importa?
Quando il maestro lesse queste parole, il viso gli si illuminň di gioia ed esclamň: Grazie a Dio, finalmente ha capito!

(Antony De Mello, La preghiera della rana)


Se io avessi veramente capito qualcosa della realtà universale, nulla avrebbe più importanza.
Se lasciassi che Dio mi sazi con il Suo amore, nulla di materiale conterebbe più.

Siamo in questa vita, e siamo costretti a ballare al ritmo di chi si appoggia esclusivamente su obiettivi e finalità terrene.
Difficile per noi tenere i piedi per terra e la testa in Cielo.

Però è questa la sfida. Questa la vera Fede.

Ai miei amici sul posto di lavoro ho detto: non vi angustiate per quello che non va, tutto va bene se ci vogliamo bene.

L'amore vero è gratuito, indipendente dalle condizioni di vita, essenziale.
Il vero amore è la presenza di Dio in noi.

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