In sacrificio

Gesù è venuto a dare la possibilità all'uomo di sentirsi amato, di sentirsi voluto bene. Ma è difficile arrendersi all'amore di Dio. Perché? Perché siamo inseriti in quel terribile peccato, che è il vero peccato: il nostro io al posto di Dio. Io mi accorgo nella mia vita che uno degli sbagli più grandi è di essere così meschino da non prendere neanche in considerazione che Dio mi ama. Arrivi a volte al termine della vita, o molto avanti nella vita, senza aver capito questo mistero profondo del legame che c'è tra noi e Dio. Provate a rileggere sotto questa ottica, sotto questo taglio tutto il Vangelo di Giovanni. Quando Gesù dice: «Rimanete nel mio amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». Marito e moglie, un giorno, se non vi deciderete, vi pentirete molto di aver dato tanto tempo alle vanità umane e non all'amore di Dio. Vi pentirete di tante chiacchiere e di non essere invece stati insieme a scoprire questo mistero prendendo la Parola di Dio. Il cristiano è colui che crede all’amore che Dio ha per ciascuno di noi! Se credi all’amore ti apri all’amore di Dio, all’infinito, alla vita che non finisce!
(Don Oreste Benzi)

Queste letture quotidiane di commento alla liturgia mi provocano parecchio.
È oggi anche al momento della Consacrazione ho associato a questa riflessione l'eco dentro di me delle parole "questo è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi". 
Ho pensato: la nostra realtà terrena è corporea, e tutta deve essere orientata al sacrificio per gli altri, per essere il più fedeli e simili a Cristo.
Il corpo rappresenta questa vita. Viene immolato in sacrificio per poter nascere alla vita di dopo.
Il corpo risorto di Cristo è segno di un'altra dimensione di vita.

È proprio vero, Don Oreste, se non ci decidiamo a cercare Dio Amore negli altri, vana è questa vita.

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