La Sua Grazia vale più della vita

Da diversi mesi ho scoperto questo tesoro nascosto nel salmo 138, ma solo stasera sento l'impulso di scriverne.
"Perché la Tua Grazia vale più della vita, [Signore], le mie labbra diranno la tua lode."

Questa Grazia é la relazione personale con Dio. Vale più della vita perché è un senso che va oltre il termine di questa vita mortale, ma anche perché nulla in questa vita è più prezioso.
Non la salute, non l'appagamento dell'amore umano, non gli oggetti e il benessere.
Tante cose nel mondo sono buone, ma non sono nulla in confronto alla Grazia.
La Grazia non è questione teorica, e neanche ascetica o mistica; piuttosto sta in quell'amore che Paolo nella prima lettera alla prima comunità di Corinto chiama agape, tradotta charitas in latino, e carità in italiano.
Riconosco la presenza di Dio in quella persona che vive in questo tipo di amore, che viene da Dio, perché Dio è questo modo di amare.
Amare vuol dire donarsi all'altro, sempre, in qualche modo. Ma l'agape di Paolo è un dono di sé che tutto copre, a partire dai limiti altrui.
Secondo l'insegnamento di Gesù, amare senza giudicare, amare senza aspettarsi ringraziamento, amare la pecorella smarrita, il figlioletto prodigo, lo sconosciuto ferito dai briganti.
Ma cosa serve la catechesi se molti fratelli nella fede si permettono di coltivare asti e risentimenti?
Non possiamo coltivare la relazione con Dio se manchiamo di perdonare anche un solo conoscente, di per sé marginale nella nostra storia.
La Grazia vale più del nostro pur legittimo desiderio di giustizia, e ciò significa rinunciare ad ogni rivalsa verso coloro che ci hanno offeso.
Porgi l'altra guancia, perché la Sua Grazia vale più della umiliazione che devi patire.
Ama il tuo nemico, mentre ti perseguita senza ragione, perché Dio abita chi ama eroicamente.

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